domenica 22 marzo 2009

21 marzo: piazza Leonardo da Vinci





Nonostante l'arrivo della primavera, con sole e fiori sugli alberi, faceva un freddo intenso in piazza Leonardo, a Milano, il 21 marzo. Ma la Festa per la scuola di qualità è stata un grande successo: grande la partecipazione di genitori, bambini, insegnanti; grande il divertimento, grazie all'animazione, ai balli popolari, alla musica da consolle; ottimo il rinfresco, con torte fatte in casa, tra le quali spiccava una bellissima crostata "a tema", che è stata venduta all'asta alla fine della festa a prezzi da gioielleria. Tuto il ricavato andrà a finanziare l'organizzazione di altri eventi e altri materiali di informazione.
Ai banchetti dove erano disponibili materiali che illustravano gli effetti della riforma dalle scuole materne alle scuole superiori, l'affluenza è stata continua e molti genitori hanno utilizzato questa occasione di incontro anche per stabilire contatti in previsione di altre iniziative.

La festa è stata aperta dall'arrivo dei cortei gialli che provenivano dalle scuole di tutta la zona, e che hanno attraversato il quartiere con cartelloni, striscioni, e palloncini. I bambini hanno portato in piazza le tessere di un enerome puzzle, le hanno stese per terra e hanno inziato a giocare (e sporcarsi) con i colori per trasformarle in un enorme quadro.
E mentre la riforma Gelmini sta sempre più dimostrando le sue reali intenzioni, ovvero non quelle di ottimizzare i costi della scuola, ma semlicemente distruggerla creando confusione nei protocolli, e riducendo gli investimenti, genitori, insegnanti e bambini continuano a sottolineare quanto la scuola pubblica sia un patrimonio comune del quale tutta la società non può fare a meno, e a pretendere che il Governo faccia marcia indietro su un modello che porterà nel giro di pochi anni ad accrescere solo le iscrizioni di scuole private che propongono organizzazioni scolastiche molto simili a quelle che hanno reso negli anni passati il nostro Paese uno dei primi in classifica nell'educazione europea.
Noi non ci stancheremo...si stancheranno prima loro...

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